Febbre mediterranea familiare

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La febbre mediterranea familiare (FMF) è una malattia autosomica recessiva caratterizzata da ricorrenti breve episodi di febbre e sierosite auto-limitanti, con conseguente dolore all’addome, al torace, articolazioni e muscoli. FMF colpisce soprattutto le popolazioni del Medio Oriente e i gruppi etnici che vivono in tutto il bacino del Mediterraneo, come gli ebrei, armeni, turchi, arabi, e non sono escluse Italia, Spagna e Grecia. Nel 1997 il gene della febbre mediterranea (MEFV) è stato identificato sul cromosoma 16. Il prodotto proteico è denominato “pirina/marenostrina” una proteina composta da 781 amminoacidi, che svolge un ruolo centrale nella regolazione dell’infiammazione. Dati provenienti da diversi laboratori dimostrano che questa proteina è intimamente collegata a tre importanti vie cellulari: l’apoptosi, il signaling del citoscheletro e la secrezione di citochine.
Il gene MEFV è composto di 10 esoni e la maggior parte dei pazienti hanno mutazioni nell’esone 10, l’esone più lungo di questo gene. Ad oggi, 218 mutazioni sono state associate alla malattia.
M680I, M694I, M694V, V726A (esone 10) e E148Q (esone 2) sono considerate come le mutazioni più comuni. In generale, M694V in omozigosi è associata a una forma grave della malattia, mentre le mutazioni E148Q e V726A sono state correlate con una forma più lieve della malattia. Tuttavia, è stato osservato che anche omozigoti per l’aplotipo V726A-E148Q sono gravemente colpiti come gli omozigoti M694V, recanti prove per l’ampia variabilità allelica nella malattia.
Clinicamente, FMF può essere distinta in tre fenotipi: tipo 1, che è comunemente associato con brevi episodi ricorrenti di infiammazione e sierosite, compresa la febbre, peritonite, sinovite, pleurite, ma anche pericardite, orchite o episodi di meningite; di tipo 2, caratterizzato dalla evidenza di amiloidosi amiloide-associata (la più grave complicanza della FMF) come la prima manifestazione clinica della malattia in individui asintomatici; tipo 3, o stato ‘silenzioso’, in cui due mutazioni in MEFV vengono rilevate senza però avere segni o sintomi di FMF né di amiloidosi.
In Italia è la più frequente tra le sindromi autoinfiammatorie, con alta incidenza in lazio, campania, calabria e sicilia. La maggior parte dei casi sono nel Sud d’Italia, probabilmente a causa di flussi migratori nel corso degli ultimi 20 secoli (per esempio la colonizzazione turca di zone del sud-est dell’Italia nel X secolo d.C., o le colonie greche in Sicilia nell’VIII secolo) (Soriano and Manna. Autoimmun Rev. 2012; Schaner PE, Gumucio DL. Curr Drug Targets Inflamm Allergy. 2005).