Descrizione
L’ossido nitrico (NO) è un gas diffusibile in grado di modulare l’attività di enzimi specifici che lo legano NO. È sicuramente degno di nota il fatto che a questa sostanza sia legato il premio Nobel del 1998 per la Medicina/Fisiologia, attribuito, appunto, al ricercatore americano Louis J. Ignarro. Nel Sistema Nervoso Centrale, regola il rilascio di neutrasmettitori ed il flussoematico; i macrofagi utilizzano NO per distruggere microbi e cellule tumorali; se prodotto a livello endoteliale, causa vasodilatazione. NO viene sintetizzato a partire dalla L-arginina, ossigeno molecolare e NAD(P)H, per azione dell’enzima NOS-3 (ossido nitrico sintasi). Esistono varie isoforme di NOS, con differente distribuzione tessutale.
All’interno dello stato metabolico denominato “stress ossidativo” la produzione delle molecole con i elettroni reattivi liberi – radicali liberi – non è bilanciata da sistemi lipidici o enzimatici accettori di elettroni. Ciò può causare diabete, cancro e accelerare l’invecchiamento. I radicali liberi ossidano i cofattori della sintasi dell’ossido nitrico, in modo da provocare una riduzione della sintesi di NO.
La riduzione della biodisponibilità di NO produce vasocostrizione, trombosi, infiammazione e ipertrofia vascolare. Questo è il primo passo del processo aterosclerotico e prende il nome di “disfunzione endoteliale”. Inoltre la disfunzione endoteliale è presente in molte malattie come l’ipercolesterolemia, l’ipertensione, il diabete mellito, e può essere dovuta sia a diminuita sintesi di NO che alla sua diminuita biodisponibilità (Masha and Martina. G It Diabetol Metab. 2012).
La sintesi di NO potrebbe essere inficiata anche dalla presenza di polimorfismi della NOS-3. Infatti la variazione nucleotidica -786 T>C della regione promotore del gene codificante NOS3 riduce la sintesi di NO endoteliale, suggerendo che i portatori di tale polimorfismo sono predisposti all’insorgenza di patologie coronariche. Tuttavia l’indicazione più rilevante è che questa riduzione è aggravata dal fumo di sigaretta.
Ulteriormente, la mutazione C242T (His72Tyr) nell’unità secondaria dell’enzima NAD(P)H, la soppressione completa dei geni M1 e T1 della glutatione-S-transferasi, come pure la variazione di sequenza della superossido dismutasi SOD2, influenzano la situazione dei radicali liberi cellulari (vedi altri test).