PAI-1 (inibitore-1 dell’attivatore del plasminogeno) -A844G

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Description

L’inibitore-1 dell’attivatore del plasminogeno (PAI-1) è il maggiore inibitore del sistema fibrinolitico ed è prodotto oltre che dalle piastrine da una varietà di cellule tra cui quelle epatiche, le cellule endoteliali e quelle muscolari liscie delle pareti vasali. E’ un importante fattore per portare a termine la gravidanza: forme mutate di PAI-1 possono contribuire a trombosi e infiammazione, con conseguenti rilevanti complicanze per la gravidanza. Aumentati livelli di PAI-1 nel plasma sono associati con lo sviluppo di infarto miocardico e la formazione/progressione di malattie infiammatorie croniche come l’aterosclerosi e malattie cardiovascolari, specie nei soggetti fumatori ed ipertesi. Inoltre, alti livelli di PAI-1 sono stati collegati con i fattori di rischio quali l’obesità, l’insulino-resistenza, l’intolleranza al glucosio, l’ipertensione e la dislipidemia (alterati livelli plasmatici di HDL e ipertrigliceridemia), che insieme sono componenti della sindrome metabolica.
Il gene PAI-1 è situato sul cromosoma 7, si estende per 12.3 kb e contiene 9 esoni e 8 introni. Il polimorfismo genico 4G/5G si trova nella regione del promotore del gene PAI-1, che comporta la delezione guaninica in posizione nucleotidica -675 rispetto al sito di inizio della trascrizione. Il PAI-1 -675 allele 4G ha un’attività trascrizionale maggiore del PAI-1 -675 allele 5G, e la variante -675 4G in omozigosi si è vista essere associata con più alti livelli plasmatici di PAI-1. I polimorfismi PAI-1 4G/5G sono stati recentemente significativamente associati con il rischio di diabete di tipo 2. Elevate concentrazioni di PAI-1 sono state osservate costantemente nel sangue di pazienti affetti da diabete, in particolare quelli con diabete di tipo 2.
Altro polimorfismo sempre presente nel promotore di PAI-1 è -G844A, associato a fattori di rischio come l’aumento dei livelli plasmatici di PAI-1, del glucosio, resistenza all’insulina, bassi livelli di HDL, nonché con diverse malattie tra cui la trombosi venosa profonda, malattia coronarica, l’artrite reumatoide e il lupus eritematoso sistemico. E’ stato osservato che l’allele A è più frequente in soggetti portatori in eterozigosi della variante Leiden del fattore V della coagulazione. Inoltre è stato recentemente correlato con il rischio di sviluppare sindrome metabolica, obesità e dislipidemia aterogenica (Zhao and Huang. Int J Clin Exp Med. 2013; Jeon YJ, et al., Thromb Haemost. 2013; De la Cruz-Mosso U, et al., BMC Pediatr. 2012; Fabbro D, et al., Gynecol Obstet Invest. 2003).