Trichomonas vaginalis

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Descrizione

Trichomonas vaginalis determina l’infezione a trasmissione sessuale curabile più comune in tutto il mondo. Ogni anno circa 7,4 milioni di nuove infezioni sono stimati negli Stati Uniti, un numero di casi maggiore rispetto a nuovi casi combinati di Clamidia, gonorrea e sifilide. Difficoltà riproduttive tra cui complicazioni durante la gravidanza e malattia infiammatoria pelvica, sono stati collegati all’infezione da Trichomonas vaginalis.
Negli ultimi anni sembra emergere quale grave patogeno del tratto riproduttivo, con forte coinvolgimento di persone che vivono in comunità povere o svantaggiate. E’ stato associato con casi di salpingite acuta e di endometrite post-partum. Agli uomini possono presentarsi sintomi di uretrite non gonococcica (secrezione uretrale, irritazione, o disuria), mentre il sintomo più comune nelle donne è relativo alle perdite vaginali maleodoranti. Le donne possono anche segnalare dispareunia, disuria, dolori al basso ventre, irritazione vulvovaginale. Tuttavia, più del 50% delle donne e più del 75% degli uomini infettati sono asintomatici.
Sebbene Trichomonas vaginalis è elencato come uno tra i maggiori cinque agenti infettivi trascurati negli Stati Uniti, esso continua ad essere escluso dai programmi per il controllo delle malattie a trasmissione sessuale.
Pochi dati suggeriscono che i neonati possono essere infettati con Trichomonas vaginalis durante il parto. Trussell ha segnalato il primo caso di infezione in un neonato nel 1942. Da allora, ci sono stati un’ulteriore mezza dozzina di segnalazioni in letteratura.
Per la capacità di Trichomonas vaginalis di causare lesioni infiammatorie e vaginite acuta della mucosa genitale, questo patogeno agisce quale potenziale fattore accelerante per l’acquisizione di infezioni secondarie, come quella del virus dell’immunodeficienza umana (HIV) e del papillomavirus umano (HPV), quest’ultimo responsabile della patogenesi di cancro del collo dell’utero. Inoltre, una scoperta interessante è il rapporto che si può stabilire tra Mycoplasma hominis e Trichomonas vaginalis, due patogeni umani che possono colonizzare la stessa nicchia urogenitale. Il protista può essere visto come un ‘cavallo di Troia’, che viene parassitato in modo intracellulare dai micoplasmi: questo permette ai micoplasmi di infettare l’uomo (Citti and Blanchard. Trends Microbiol. 2013 ).
Nel complesso, per Trichomonas vaginalis permangono numerose lacune nella letteratura in materia di prevenzione, infezione e patogenicità. Gli sforzi per la prevenzione sono carenti perché non vi sono dati sufficienti relativi ai danni riproduttivi o di costo-efficacia dello screening e del trattamento terapeutico di questo protozoo (Coleman JS, et al., Obstet Gynecol Surv. 2013; Rughooputh and Greenwell. Br J Biomed Sci. 2005).