Description
A livello del cavo orale, tramite prelievi di campioni di saliva, è possibile identificare e misurare il tasso batterico presente nelle tasche gengivali e diagnosticare in maniera univoca e rapida lo stato della parodontite, una malattia orale che se non curata porta alla perdita dei denti. La malattia parodontale colpisce in Italia circa il 60% della popolazione, e nella forma grave interessa tra il 10-15% degli adulti [www.salute.gov.it; Anno VII – n°40 18/01/2010 Società Italiana di Parodontologia].
In generale, le metodiche laboratoristiche spesso usate sono inficiate dalla incostante presenza nel materiale patologico di quantità di microrganismo adeguate alla rilevazione. Inoltre, la diagnosi sierologica – volta alla dimostrazione della presenza di anticorpi nel siero del paziente – non sempre fornisce risultati attendibili, fatti salvi i rari casi in cui sia possibile osservare un’evidente sieroconversione. Anche le colture possono aiutare poco quando per alcuni batteri non è possibile definirne l’esatta specie: ad oggi delle circa 1000 specie riconosciute nella cavità orale, più della metà non sono coltivabili [Wade WG. Pharmacol Res. 2013].
La parodontite è definita dall’OMS “endemica, distruttiva e ad elevati costi sociali”, laddove le principali cause sono l’infezione poli-batterica e la conseguente risposta infiammatoria dell’ospite [Pihlstrom BL, et al. Lancet. 2005; Marsh & Devine. J Clin Periodontol. 2011].
In aggiunta e da non trascurare sono i fattori ambientali che contribuiscono sulla salute delle gengive: genetica, tabacco/fumo, stress, igiene orale, età, sistema immunitario, obesità, cattiva alimentazione, ecc. [Stabholz A, et al., Periodontol 2000. 2010]. E’ noto infatti che specifici polimorfismi genici determinano una predisposizione del soggetto ad una progressione della periodontite più celere. Livelli elevati della citochina IL-1 nel fluido crevicolare attorno agli impianti rivestono un importante ruolo nella patogenesi e nella severità della peri-implantite. Può essere quindi rilevante per il clinico poter conoscere la possibile presenza nel paziente candidato di un genotipo favorente un’eccessiva produzione di IL-1, particolarmente quando il paziente abbia perso gli elementi naturali per patologia parodontale [Karimbux NY, et al., J Periodontol. 2012]. Si tratta quindi di poter ottimizzazione il piano terapeutico, per esempio in pazienti che già hanno sviluppato la malattia, integrando le informazioni cliniche con i dati oggettivi forniti dal test genetico.
BioMolecular Lab esegue il test di caratterizzazione genetica combinata dei polimorfismi alla posizione -949 del gene dell’Interleuchina A (IL-A) e alla posizione +3954 del gene dell’Interleuchina B (IL-B), ambedue associati alla predisposizione genetica alle periodontiti [Armitage GC. J Periodontol. 2003; Pye AD, et al., J Hosp Infect. 2009].