Description
L’emocromatosi è una patologia autosomica recessiva causata da mutazioni sul gene detto HFE, identificato nel 1996 negli Stati Uniti e coinvolto nel metabolismo del ferro. La malattia è caratterizzata da un più marcato assorbimento di ferro nel tratto intestinale, con il conseguente deposito negli organi che finisce per generare danni irreversibili soprattutto al fegato e al pancreas.
Nelle persone affette da emocromatosi, entrambe le copie del gene HFE presentano mutazioni puntiformi. In particolare, la situazione più grave è rappresentata dalla condizione di omozigosi per la mutazione C282Y (con una frequenza dal 60 al 90% a seconda delle popolazioni prese in esame).
Circa il 7% dei pazienti con emocromatosi sono portatori in forma eterozigote delle mutazioni C282Y e H63D. La sostituzione H63D è considerata una variante genetica che aumenta il rischio di sviluppare una forma lieve della malattia: determina infatti un sovraccarico di ferro meno pronunciato e soprattutto in presenza di altre concause, fra cui l’eccessiva assunzione di alcool, un’anemia emolitica concomitante o un trattamento prolungato con ferro.
Recentemente un’altra mutazione (S65C) è stata associata con un accumulo modesto di ferro e quindi con un aumentato rischio di sviluppare una forma lieve della malattia.
Normalmente il rapporto tra sideremia e transferrina è circa del 30%. Per valori superiori al 50% (sospetto sovraccarico di ferro) o inferiori al 15% (sospetta carenza di ferro) si ricorre ad approfondimenti diagnostici.