Neisseria gonorrhoeae

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Descrizione

Diverse infezioni sessualmente trasmissibili, tra cui gonorrea, clamidia, sifilide e herpes virus possono manifestarsi con sintomi e caratteristiche endoscopiche di proctite. Causata dal batterio Neisseria gonorrhoeae, di cui l’uomo è l’unico ospite naturale, causa la gonorrea che si trasmette per contatto diretto delle superfici mucose: la proctite è più comune negli uomini o in donne che hanno a rapporti anali, anche se nelle donne può verificarsi a causa di diffusione trans-mucosale di liquido genitale infetto. L’infezione gonococcica può essere genitale, rettale, orale, o oftalmologica.
Campioni anogenitali possono essere analizzati con la colorazione di Gram, osservando poi al microscopio l’eventuale presenza di diplococchi Gram-negativi, seppur la specificità di questo test può essere inferiore al 60%. Test di amplificazione degli acidi nucleici (da BioMolecular Lab eseguiti) sono più sensibili della coltura in vitro e sulla base delle evidenze disponibili dovrebbero essere utilizzati per la diagnosi (Lamb CA, et al., Frontline Gastroenterol. 2013).
In Germania sottoponendo a screening con tecniche di amplificazione degli acidi nucleici circa 2250 uomini omosessuali e analizzando i loro tamponi faringei e rettali, una prevalenza del 5,5% nel faringe e del 4,6% nei campioni rettali di Neisseria gonorrhoeae è stata osservata. Complessivamente (ricercando anche Chlamydia trachomatis) il 90,8% delle infezioni rettali o faringee sarebbero rimaste inosservate se soltanto i casi sintomatici fossero stati testati (Dudareva-Vizule S, et al., Sex Transm Infect. 2013).
La trasmissione perinatale di gonococchi può persistere per un breve periodo, ma l’isolamento dell’organismo nei neonati e nei bambini è altamente suggestivo di abuso sessuale. Questa è una delle poche infezioni, che al di fuori del periodo neonatale rende la diagnosi di abuso sessuale una certezza medica molto probabile, anche in assenza di una testimonianza di abuso sessuale (Spivey MI, et al., J Child Sex Abus. 2011).
Neisseria gonorrhoeae, una delle principali cause di malattia infiammatoria pelvica, può facilitare la trasmissione di HIV. Questo batterio sembra modulare le risposte immunitarie HIV-specifiche in donne/uomini di facili costumi HIV-esposti. Interessante notare che in vitro, questo batterio mostra effetti HIV migliorativi o inibitori a seconda delle cellule infette dal virus dell’immunodeficienza (Jarvis and Chang. Curr HIV Res. 2012).
Il trattamento di gonorrea (senza disponibilità dell’antibiogramma) potrebbe essere ceftriaxone 500 mg per via intramuscolare e azitromicina 1 g per via orale una volta al giorno (Lamb CA, et al., Frontline Gastroenterol. 2013).