Descrizione
La Trombofilia è definita una predisposizione alla trombosi a causa di cambiamenti ematologici che inducono ipercoagulabilità del sangue, i quali possono essere ereditati o indotti da cause ambientali. Essi sono caratterizzati individualmente da una grande variabilità fenotipica, anche quando si verificano all’interno della stessa famiglia. La trombofilia ereditaria è, nella maggior parte dei casi, dovuta da cambiamenti relativi ad inibitori della coagulazione o da mutazioni nei geni di fattori della coagulazione. Ad esempio, alti livelli di omocisteina plasmatica possono essere responsabili di episodi vaso-occlusivi, così come le carenze nutrizionali di folati e vitamine (B6 e B12) o cause genetiche (mutazioni nei geni responsabili di espressione degli enzimi coinvolti nel metabolismo intracellulare di omocisteina).
L’embolia polmonare è una comune malattia clinica che è associata ad alta morbilità e mortalità se non trattata. Sarebbero necessari protocolli strutturati per facilitare la diagnosi precoce di embolia polmonare, e per garantire un trattamento precoce oltre che adeguato. Anche in questo caso, i fattori di rischio per l’embolia polmonare possono essere sia ambientali che genetici, ed entrambi giocano un ruolo importante nello sviluppo di tromboembolismo venoso.
I più importanti fattori genetici correlati alla trombofilia sono fattore V di Leiden, il fattore II (protrombina; G20210A) e il metilenetetraidrofolato reduttasi (MTHFR) C677T.
Ci sono recenti dati che suggeriscono inoltre che i polimorfismi germinali di C677T, C1298A per MTHFR e il fattore V di Leiden siano associati al carcinoma mammario e possono essere ulteriori marcatori prognostici legati alla sopravvivenza del cancro al seno.
I polimorfismi genetici del fattore V di Leiden, protrombina G20210A, fattore XIII (V34L), β-fibrinogeno, MTHFR (C677T), MTHFR (A1298C), APO E, PAI-1, ACE I/D, sembrano giocare un ruolo determinante nello sviluppo di emicrania e nell’aumentare il rischio di sviluppare una malattia ischemica in pazienti emicranici.
I risultati di uno studio greco suggeriscono che ci possa essere anche un’associazione tra aumento del rischio di occlusione venosa retinica e i polimorfismi di ACE I/D, MTHFR C677T, PAI-1 4G/5G e fattore V di Leiden.
I fenomeni di abortività in gravidanza non sono eventi rari. Oltre le consolidate alterazioni ormonali, immunitarie, uterine, e cromosomiche che sono ormai delle possibili cause di aborti, diversi studi sono orientati verso la genetica dei fattori della coagulazione del sangue. Una possibile spiegazione è legata a trombosi dei vasi sanguigni placentari.
Curiosamente, alcuni studi indicano anche la componente maschile causa anch’essa perdita di gravidanza: la presenza di mutazioni del fattore V (Leiden) o nei geni PAI-1, APO-E, MTHFR, sono state descritte e rese pubbliche da qualche anno.
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